Ball Mosè Arturo
Dalla scheda segnaletica della Questura di Pesaro del luglio '40.
Famigliari compresenti: /Coniugato/a con: coniugato
In Italia a: Genova
Percorso di internamento: Apecchio (PS) dall'11/7/'40 al 20/8/'41; Pennabilli (PS) dal 21 agosto '41 fino al 12/8/'43, data della revoca.
Ultima località o campo rinvenuti: Pennabilli (PS)
Deportato: no
Ucciso in Italia: no
Dopo la fuga e/o la liberazione a: Genova
Fonti: ASP; ASCP; M/M; LM/AM; A3-b.2; Car.
Presente fasc. in ASP: sì
Profilo biografico:
Il 24 giugno ’40 l’OVRA lo segnala per i necessari provvedimenti al Prefetto di Genova bollandolo come "acerrimo antifascista, denigratore del fascismo e del duce… di razza ebraica".
Viene internato in Provincia di Pesaro, prima ad Apecchio - un anno - poi a Pennabilli, due anni. Benché venga sussidiato, una volta approdato nel primo comune egli chiede l’autorizzazione a dare ripetizioni ad alunni del posto. Nella richiesta ai superiori si rammarica di non poter svolgere né l’attività di ragioniere portata avanti per 35 anni, né quella musicale. Il permesso gli viene negato.
Trasferito a Pennabilli, si ritrova con altri ebrei internati alla fine del '41 - I.Olschowski, G. Levi e G.Saqui - e con ogni probabilità familiarizza con Giuseppe Levi perché compare in diversi scatti raccolti dall'avvocato genovese e giunti fino a noi.
Nel novembre '42 Ball è incluso nel censimento degli ebrei a Pennabilli con G.Aboaf, M.L.Ryza, K.Schwarz, M.Linser, Z.Bijelic e M.Wilczek. Il giovane romano Giacomo Aboaf a distanza di quasi settant'anni lo ricorda con grande stima e racconta che l'altro si prestava a scrivere la corrispondenza per gli internati che avevano difficoltà.
Il nostro resta nell'ultima sede fino all'agosto '43, quando scattano le misure di proscioglimento del Governo Badoglio. Su di lui si veda anche Con foglio di via, citato nelle fonti pubblicate.