Vitali (Vitale) Ettore
Dalla scheda segnaletica della Questura di Pesaro dell'agosto '40.
Famigliari compresenti: /Coniugato/a con: celibe
In Italia a: Roma
Percorso di internamento: Macerata Feltria (PS) dal 24/8/'40 al 20/6/'41. Prosciolto nell'agosto '41 previa diffida.
Ultima località o campo rinvenuti: Macerata Feltria (PS)
Deportato: no
Ucciso in Italia: No
Dopo la fuga e/o la liberazione a: /
Fonti: ASP; CS; ASCMF; Car; EMF.
Presente fasc. in ASP: sì
Profilo biografico:
Era un industriale, operava nel campo dell'editoria e viveva a Roma. Nell’agosto del ’40 è segnalato dal Questore della capitale quale “ebreo antifascista, astioso nei confronti del regime, disfattista". Il giorno 24 giunge in internamento a Macerata Feltria (PS).
Risulta un contatto epistolare con Franco Samuele Roberto che viene internato in Provincia di Pesaro negli stessi giorni e gli indirizza una lettera a Roma, in via Veneto.
Nel marzo del '41 Vitali chiede un atto di clemenza richiamando le benemerenze della famiglia durante la “Grande guerra”, nonché la sua attività nel settore editoriale a Milano. Inoltra poi istanza per l'espatrio in Cina. Viene prosciolto nell’agosto ’41 previa diffida a tornare nella capitale.
Nel frattempo Vitali tenta un espatrio più prossimo, quello verso la Repubblica di San Marino. Il 6 agosto è già lì presso un privato, Lombardi Vincenzo, e chiede un "lungo" soggiorno presentando alle autorità della Repubblica un progetto di pubblicazione basato sulla sua esperienza nel campo editoriale. Si tratta di un annuario con il censimento delle attività economiche, turistiche e amministrative. Prima di esprimersi, l'ispettore politico Pietro Animali acquisisce informazioni riservate dai carabinieri del paese marchigiano da cui proviene. Costoro fanno notare la condotta regolare dell'internato e pure il neo di fondo: il fatto di essere ebreo, ragione per la quale fu internato. Ragione sufficiente anche per l'ispettore: il permesso viene negato e il 27 agosto Vitali se ne va.
Non sappiamo dove ripari in seguito.