Ottolenghi Felice (Felicino)
Coniugato/a con: celibe
In Italia a: Torino
Percorso di internamento: Sant'Angelo in Vado (PS) dall'11 al 21 novembre '42; Branzi (BG) dal 21 novembre '42 al 5 agosto '43.
Ultima località o campo rinvenuti: Branzi (BG)
Deportato: sì
Ucciso in Italia: no
Dopo la fuga e/o la liberazione a: /
Fonti: ASP; Car; LDM; YV.
Presente fasc. in ASP: sì
Profilo biografico:
Era fotografo e giornalista e benché di altezza notevole - m. 1,88 - era detto Felicino.
Segnalato nell'ottobre '42 dal Prefetto di Torino come "ebreo antifascista", il mese seguente viene internato a Sant'Angelo in Vado in Provincia di Pesaro. Vi resta pochi giorni e non riceve sussidio. Ben presto su sua richiesta viene trasferito a Branzi in Provincia di Bergamo.
Viene liberato il 5 agosto del '43 con le misure del Governo Badoglio ma non per trovare la salvezza. Il 4 ottobre seguente, come sappiamo dal Libro della memoria, sarà arrestato da tedeschi nella sua Torino, detenuto nel carcere cittadino e in quello di Milano per essere deportato ad Auschwitz il 6 dicembre ’43. Per oltre un anno vive nel lager e muore dopo il dicembre del ’44.