Premesso che l’8 agosto ’44 gli oltre sessanta fascicoli degli internati, depositati in municipio, furono consegnati a un militare della “Feldgendarmerie” di Urbino, è possibile ricavare dati da altre fonti: l’Archivio di Stato di Pesaro (ASP), l’Archivio Centrale dello Stato (ACS), altri archivi comunali e i registri contabili conservati in Archivio storico a Sant’Angelo in Vado, in quanto vi sono annotati i sussidi corrisposti agli internati. Esistono inoltre casi di internati non sussidiati il cui nome risulta in A1.
Per ciascun caso è possibile consultare nel database la scheda comprensiva delle fonti con l’indicazione del periodo di permanenza nel comune.
Internati ebrei
- Abinum Giovanni,
- Abinum Ika,
- Dewidels Egon,
- Abinum Violetta,
- Della Torre Odoardo,
- Coen Brenno,
- Angeli Tullio,
- Bidussa Sergio,
- Braum Brankovic Giuseppe,
- Bueno Sirio Renzo,
- Disegni (Di Segni) Ernesto,
- Disegni (Di Segni) Lanciotto Armando,
- Disegni (Di Segni) Manlio,
- Epstein Bernard,
- Fano Goffredo Salvatore Nicola,
- Fano Vito Laudadio,
- Finzi Guido,
- Franchetti Leonardo,
- Funaro Ida,
- Geduldinger Valeria,
- Juk (Juck) Giuseppe,
- Laide Cesare,
- Lewsztein (Lowsztein) Joseph,
- Mvros (Mvrosc) Milena,
- Minerbi Ivo Vittorio,
- Ottolenghi Felice (Felicino),
- Pacht (Paecht) Karl Joseph,
- Piperno Vittorio,
- Pordes Marco (Markus),
- Propst Rudolf,
- Rabà Alfredo,
- Rabà Ester,
- Rabà Lanciotto,
- Rabà Renzo (Enzo),
- Rosenzweig Maria,
- Sacerdote Gustavo Simone,
- Saralvo Leardo,
- Saralvo Lilio,
- Segrè Aldo,
- Silovic Stanko,
- Soldinger Emanuele,
- Sonnino Pia,
- Todros Ettore,
- Veiner Branch,
- Venezia Alberto,
- Zaraya Laura.
Internati non ebrei
Stranieri appartenenti a Nazione nemica, antifascisti e oppositori al Regime sono presenti nel comune in concomitanza con l’internamento di ebrei. Frequente il trasferimento, per cui la stessa persona compare in altre località della provincia o della penisola.
Fonti: Casellario Politico Centrale (CPC); Elenco delle persone internate alla data del 5 maggio 1943 predisposto dal Ministero dell’Interno per la Croce Rossa Internazionale (A1) e Archivio di Bad Arolsen; Lista degli stranieri internati in provincia di Pesaro, ACS, A4 Bis, f. 80, Pesaro (A2); Archivio Storico del comune: sussidi corrisposti agli internati; pubblicazioni quali: di S. Carolini, Pericolosi nelle contingenze belliche; di M. Minardi, Invisibili; di L. Maggioli e A. Mazzoni, Con foglio di via, storie di internamento in Alta Valmarecchia. Per l’attribuzione della fonte e per ulteriori dati si veda la sezione complessiva Internati non ebrei in Provincia di Pesaro.
- Albertazzi Leo, presente nel maggio ’43 ma non tra i sussidiati. (A1)
- Binotti Carlo, nato a Mandello Vitta (NO) il 3/05/1888, “pavimentatore”. Il prefetto di Novara ne propone l’internamento nel gennaio ’42 in quanto “anarchico, capace di commettere azioni dannose per la nazione”. Giunge nel comune il 18 agosto ’42 dal campo di concentramento di Manfredonia. Più volte ricoverato in ospedale. Resta fino al 30 novembre ’43 quando è trasferito a Pergola. E’ ancora internato, e sempre sussidiato, a dicembre ’43. Presente nel CPC. (Archivio comune Sant’ Angelo in Vado).
- Car (Gar) Angela, di Giovanni e di Elena Car, nata a Cirquenizza (Croazia) il 7/07/1907, presente a S. Angelo in Vado da apr. ’43 a dic. ’43. Segnalata quale agente o sospetta di spionaggio. (A1; A2, Archivio comune Sant’ Angelo in Vado).
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Coret Marcello, di Eugenio e Giulia Carteron, nato a Parigi il 6 gennaio 1892, francese, coniugato con Silvia Bianchi, professore presso l’Istituto Orientale di Roma. Internato a Mercatino Conca il 20 febbraio ’41 fino a ottobre quando è trasferito a S. Angelo in Vado. Nel genn. ’42 viene internato nel campo di concentramento di Civitella della Chiana (AR). Nell’aprile del ’43 la moglie chiede al Ministero dell’Interno l’autorizzazione affinché il marito possa tornare a Mercatino Conca per riprendersi gli effetti personali lasciati in paese prima di raggiungere la nuova località di internamento. La verifica della polizia conferma che presso la trattoria dove alloggiava giacciono libri e indumenti e presso i carabinieri, altri libri. (Archivio comune Mercatino Conca e Sant’ Angelo in Vado).
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Ferrua Michele, nato nel 1873 a Carassone (CN). Iscritto al casellario dal 1907 al 1938 come calzolaio anarchico. E’ internato a Sant’Angelo in Vado, dove è presente nel maggio ’43 ma non tra i sussidiati. (CPC, A1).
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Garofalo Eliseo, nato a Bonavigo (VR) il 2/06/1887, pittore ambulante. Questa la scritta sovversiva che gli viene attribuita nel luglio ’43 dal prefetto di Modena: “Italiani, ergetevi contro l’oppressione e la tirannide.” E’ presente nel comune dall’11 agosto ’43 e di seguito nell’anno seguente. Dal 21 marzo al 6 aprile ’44 viene incarcerato e ricoverato in ospedale. Poi riprende il sussidio fino alla liberazione del territorio. (Car; A1, Archivio comune Sant’Angelo in Vado).
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Giorgini Valerio. Internato a Sant’Angelo in Vado dove è presente nel nov. ’42 fino ad apr. ’43 quando ottiene la revoca. E’ sussidiato. (Archivio comune Sant’Angelo in Vado).
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Guidi Ottorino, nato a Pisa il 28/07/1907, studente universitario, così in CAR che aggiunge: “Sovversivo schedato, già deferito al Tribunale Speciale nel 1927”. Presente a S. Angelo in Vado e sussidiato dal 21 apr. ’42. In precedenza internato a Pennabilli dove aveva stretto rapporti di amicizia con le figlie dell’internato ebreo polacco Laib Ryza, da noi intervistate Nel giugno del ’42 ottiene una licenza per studio, mentre dal 27 luglio ’42 viene ricoverato nel sanatorio di Pratolino, dopodiché il suo nome non compare più. (CPC e Car; Archivio storico comune Sant’ Angelo in Vado).
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Henneken Giovanna, di Leo (Leonard Joseph) e Maria Louise Hubertine Vlengels, vedova Setti, nata ad Aquisgrana (oppure a Forst Bei Aarban o Brand) il 5/11/1902, di nazionalità tedesca. La sua vita appare avventurosa e inquietante. Nel pesarese viene internata a Sassocorvaro, dove compare nel ’41 fino a novembre quando è trasferita a Mercatino Conca. In seguito passa a Sant’Angelo in Vado dove resta da nov. ’42 a febb. ’43, epoca in cui è trasferita nel campo di concentramento di Vinchiaturo. Sussidiata. (Archivi comunali di Mercatino Conca, Sant’ Angelo in Vado e Sassocorvaro).
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Lawrence Ernest, di Henry e Betty Macey, nato a Londra il 18/02/1889, ha nazionalità inglese. Vedovo pensionato, nel febbraio ’41 viene internato nel campo di concentramento di Montechiarugolo (PR) proveniente da Ventotene. Internato poi a Loro Piceno (Macerata) e in seguito in provincia di Pesaro, inizialmente a Sant’Agata Feltria dove da ottobre ’41 ad agosto ’42 vive con la figlia Rosetta – della fu Augustine Ferrand – nata a Londra il 4.11. 1917 (Bad). Sono definiti dalla questura “sospetti in linea militare”. A S. Angelo in Vado dove vengono trasferiti, il padre riceve i sussidi anche per la giovane figlia a partire da gen. ’43. Il 15 sett. ’43 il sussidio cessa, poi riprende il 7 dic. per proseguire fino al 31 genn. ’44 quando l’internato fugge. Rosetta nel frattempo è stata internata nel campo di concentramento di Treia (Macerata). (A1; Archivio comune Sant’Angelo in Vado; Invis.).
- Marovic Gino, di Ivo e Netty Vicevic, nato a Brscine (Dubrovnik), Jugoslavia, il 21/9/1904. In Carolini si legge che era titolare di un’agenzia di navigazione. Il prefetto di Trieste lo segnala nel dicembre ’42 per “diffusione di notizie allarmistiche sull’andamento della guerra”. Internato a Sant’Angelo in Vado, dove è presente nel maggio ’43, non risulta tra i sussidiati. Viene liberato nel luglio ’43. In Arolsen Archives è detto ebreo. Qui compare un’istanza risalente al 1950 con il suo volto. Apolide, è domiciliato a Trieste. (A1; Bad; Car).
- Moretti Giuseppe, internato a Sant’Angelo in Vado, dove è presente nel maggio ’43 ma non sussidiato. (A1; CPC e Car). Compaiono 16 omonimi in CPC per cui non è possibile individuare il nostro.
- Pajalic Vladimiro di Nicolò e Polkar Giovanna, nato a Fiume il 20/04/1898. Era direttore di banca, dirigeva la Banca del Paese Croato, filiale di Susak. Coniugato con Mvros Milena, ebrea. Dopo la loro permanenza a Sant’Angelo in Vado nel ’43, viene disposto il loro trasferimento a Macerata Feltria, nella stessa provincia, motivato con ragioni di salute delle figlie, una di otto anni, l’altra di un anno. La famiglia non è sussidiata benché Pajalic faccia richiesta del contributo statale. In A2 lui e la moglie sono in una lista di sospetti agenti di spionaggio. (A2; Bad.)
- Pilini Vittorio, nato a Perugia il 25/8/1901, pittore-verniciatore, viene segnalato nel nov. ’41 dal prefetto di Perugia per attività antifascista. Internato a S. A. in Vado, risultano i sussidi da dic. 1941 ad agosto 1942. Prosciolto in ott. ’42.(Car, Archivio comune Sant’Angelo in Vado).
- Sakic Nicola, di Stevan, nato a Cavoge il 5/05/1912, jugoslavo, presente S. Angelo in Vado da apr. ’43. Il mese seguente è ricoverato in ospedale per un lungo periodo, poi il sussidio riprende fino al 26 febbr. ’44 quando Nicola fugge. Il suo nome ritorna nei rendiconti complessivi dopo che il territorio viene liberato. Egli riceve il sussidio retroattivo ma non è chiaro il momento del ritorno, in quanto la sintesi della contabilità è a tutto marzo ’45. (A1 e Archivio comunale Sant’ Angelo in Vado ).
- Sartini Ida, di Elidano e Poli Elena, nata a New York l’11/07/1909, americana, in Italia a San Remo dal ’36, cameriera. Presente nel marzo ’42 a S. Angelo in Vado. Trasferita ad Apecchio il 3 luglio ’42, è ancora presente, sussidiata, il 25 aprile ’44 quando è ricoverata in ospedale a Cagli dove poi resterà, sussidiata. I dati anagrafici sono tratti dal foglio di soggiorno conservato in Archivio storico del comune di Apecchio. (A2, Archivi dei comuni di Cagli e Apecchio).
- Smodlaka Bozidar, di Giuseppe e Antonia Rimondo, nato a Spalato il 21/10/1904, impiegato residente a Sussa, jugoslavo, presente come internato a Sant’Angelo in Vado nel maggio ’43, non risulta tra i sussidiati. (A1; A2)
- Sperni Giovanni Carlo, nato il 16/8/1912 a Londra, giornalista. Nel febbraio ’42 la questura di Roma lo segnala con queste parole: “Corrispondente di un’agenzia giornalistica straniera, in una lettera alla moglie riporta brani di un discorso del papa contro i tiranni” (CAR). Presente e sussidiato a S. Angelo in Vado dal 12 aprile ’42. La moglie e i due figli lo raggiungono a fine mese. A maggio ’43 la famiglia è trasferita a Cantiano. ( A1, Archivi Sant’ Angelo in Vado e Cantiano).
Sono presenti poi ex internati stranieri, in prevalenza slavi, registrati come sussidiati quando ormai il territorio è liberato, da sett. ’44 al ’45. Si tratta di Gradisar Josè, Sever Josè, Neyo Kavaia con moglie e figlia, Krainec Ivan e Ferdo Giovanni.
Infine, come a Pennabilli, verso la fine del 1940, dopo l’occupazione italiana dell’Albania vengono internati a Sant’Angelo in Vado alcuni cittadini albanesi giudicati oppositori politici. Si tratta in questo caso di cinque persone.