La ricerca sull’internamento in Alta Valmarecchia, e in particolare nel comune stesso durante il periodo bellico, si è avvalsa, oltre che della documentazione d’archivio, di testimonianze locali. Il lavoro è stato presentato ai cittadini nel gennaio 2010. Agli internati venivano imposti precisi divieti e norme di condotta molto restrittive. Non potevano allontanarsi di un chilometro dal centro, sulle tre strade che danno accesso all’abitato, quelle da Sarsina, da Novafeltria e da San Donato. La stazione dei carabinieri per i controlli quotidiani era ubicata nel centro storico.
Di ciascun nominato è possibile visionare la scheda nel database.
Internati ebrei
- Coen Benedetto,
- Berger Margherita,
- Blody Sidonie,
- Camerino Gino,
- Ehrenwort Sender
- Moscato Aldo,
- Plachte Lodovico,
- Pugliese Vittorio,
- Schuldenfrei Rifka,
- Stern Massimo (Maxim),
- Winter Emerico.
Internati non ebrei
Diversi i casi di appartenenti a nazione “nemica”. Per l’attribuzione delle fonti ai singoli casi si può vedere alla sezione complessiva Internati non ebrei in Provincia di Pesaro. Laddove l’indicazione non compare si deve intendere che i dati sono stati reperiti presso questo o altri archivi comunali. Dal 1940 al 1944, la stessa persona infatti può essere presente in altri comuni della provincia per trasferimento.
- Jetto Pietro, di Domenico e Francesca Palermo, nasce il 29/7/1896 a Rosarno di Reggio Calabria. Diplomato in scuola professionale, è anche pittore. Nell’agosto ’42 compare come internato a Piobbico dove gode del sussidio statale nonostante fruisca di una pensione e dei ricavi dell’attività pittorica. Trasferito una prima volta a Mercatino Conca, ne viene allontanato per la sua amicizia con l’internato ebreo Tokar Enrico. Nel dicembre ’42 è a Sant’Agata Feltria dove risulta ancora presente nel maggio ’43. In carcere per alcuni mesi a causa dell’esercizio abusivo della professione medica, dopo la scarcerazione è internato a Mombaroccio. (A1 e LM/AM)
- Giarratana (Giarratano) Giovanni, di Salvatore e Morelli Concetta, nato a Malta il 26/09/1899, inglese. Il capofamiglia, che è venditore ambulante, risulta internato a Lama dei Peligni (CH) e nel campo di concentramento di Montechiarugolo (PR). Quando giunge in provincia di Pesaro vengono registrati anche la moglie Comisi Angela, di Pasquale, e i sei figli, tutti inglesi: Salvatore, Pasquale, Giuseppe, Concetta, Vincenzo e Antonio Mario. Internati a Urbania da ottobre ’42, restano nel comune fino al 5 luglio ’43, poi sono trasferiti a Sant’Agata Feltria dove vivono, sussidiati, fino a ottobre ’44. (A1; Invis, Archivi comuni Urbania e Sant’Agata Feltria)
- Lawrence Ernest, di Henry e Betty Macey, nato a Londra il 18/02/1889, ha nazionalità inglese. Pensionato, nel febbraio ’41 viene internato nel campo di concentramento di Montechiarugolo (PR) proveniente da Ventotene. Internato poi a Loro Piceno (Macerata) e in seguito in provincia di Pesaro, inizialmente a Sant’Agata Feltria dove vive con la figlia Rosetta, nata nel 1917, da ottobre ’41 ad agosto ’42.
Definiti dalla questura “sospetti in linea militare”. Sono registrati successivamente a S. Angelo in Vado. Qui risultano sussidiati entrambi a gen. ’43. La corresponsione cessa il 15 sett. ’43 e riprende il 7 dic. per proseguire fino al 31 genn. ’44 quando l’internato fugge, presumibilmente con la figlia. (Archivio comune S. Angelo in Vado; Invis.)
- Larkin Joan Ann (Johanne), di Michele, nata ad Harrow, inglese, ballerina. Nel ’41 ha vent’anni. Internata a Piobbico fino a nov. ’41 quando viene trasferita a Sant’Agata Feltria. Qui è giudicata negativamente la sua amicizia con l’internato ebreo Winter Emerico. La Legazione svizzera tenta inutilmente di farla rimpatriare il Inghilterra. A settembre ’42 viene internata nel campo di concentramento di Treia (MC).
- Mitchell Evelin, di Giovanni, nata a Gateshead, provincia di Pucham, il 9/11/1905, inglese, presente nel ’42. Nell’aprile di quell’anno le viene proposto di espatriare nel “vicino Oriente” e lei accetta ma il trasferimento non avviene. Benché poi dovesse espatriare in Inghilterra con altre internate straniere, risulta ancora in provincia nel ’44. Per la precisione è indicata tra i reclusi nelle carceri mandamentali di Cagli nel marzo ’44 quando un gruppo di partigiani irrompe nella prigione e libera diversi reclusi. La sua presenza è documentata nella lista in lingua slava depositata presso il Museo della Liberazione di Lubiana e in copia presso l’ANPI di Pesaro, fascicolo Verbovsek.
Esiste poi un piccolo gruppo di internati albanesi destinati a Sant’Agata Feltria dopo l’occupazione italiana dell’Albania, in seguito alla quale si formano movimenti di opposizione. Essi giungono a Sant’Agata a dicembre 1940 dal Sud (presumibilmente da Bari) e se ne vanno verso l’estate ’41. I dati sono desunti dai documenti d’archivio del comune.
- Titili Alexi, di Antonio, di anni 65,
- Zeko Filip di Thanas, di anni 43,
- Jorgi Germeni di Janu, di anni 44,
- Kocio Qiriako di Pietro, di anni 58,
- Jani Peci di Josef, di anni 34.