L’arresto e la carcerazione conseguenti all’Ordinanza del 30 novembre ’43 sono documentati per molti internati, non per tutti.
Fin dal giorno seguente, l’ordine di cattura viene trasmesso alle prefetture e diffuso per radio. I telegrammi che viaggiano dal comando provinciale dei CC.RR. alle sezioni periferiche dell’Arma portano la data del 2 dicembre ’43. A Pergola e a Cantiano l’ordine perviene, alla stessa data, dalla sezione di Cagli, mentre a Sant’Agata Feltria arriva dalla sezione di Pennabilli.
Le liste dei fermati, località per località, sono inviate alla questura provinciale. Qualche giorno dopo, il 16 dicembre, vengono comunicati i nominativi degli ebrei non incarcerati perché ammalati o di età superiore ai settanta anni, essendo questi i soli motivi di deroga.
Nella fattispecie del nostro territorio si verifica il caso degli ammalati. Abbiamo i coniugi Jeckel: Salò (48 anni) e Chama Ryfka Franckel (50 anni), entrambi giudicati in cattive condizioni di salute; abbiamo i coniugi Pacht: Karl (55 anni) ammalato e Maria Rosenszweig (46 anni) che viene lasciata ad assisterlo. C’è Sidonie Blody, internata a Sant’Agata Feltria e strenuamente protetta dal medico condotto il quale insiste a definirla intrasportabile mentre il questore rinnova ordini di arresto. C’è Markus Pordes, che si è fatto ricoverare precipitosamente in ospedale ma viene incarcerato perché ritenuto sano. Ci sono i coniugi Max Nagler e Rosa Paunzer i quali, pur essendo nella condizione dei Pacht, riescono a tergiversare e ad evitare l’arresto.
Gli internati presenti in provincia sono ormai in stragrande maggioranza stranieri in quanto gli italiani sono stati liberati nel luglio/agosto ’43 con le misure del Governo Badoglio. Da tener presente però che dopo l’otto settembre sopraggiungono altri ebrei italiani, in fuga dalle loro città, inizialmente considerati sfollati, poi arrestati e internati. A Pergola riscontriamo il fermo di Margherita Segrè e della madre Lucia Pardo, a Urbania quello della famiglia Ancona, a Urbino quello di Sergio Ravà.
Inoltre c’è qualche eccezione. A Cartoceto il 7 dicembre è incarcerato Ulderico Levi che dopo il proscioglimento aveva chiesto e ottenuto l’autorizzazione a non tornare a Milano. A Macerata Feltria il 30 dicembre è arrestato Alfredo Mosseri il quale aveva vissuto il passaggio alla Rsi in carcere, dopodiché era stato di nuovo internato. A Sant’Angelo in Lizzola c’è Gabriella Tedeschi che risulta prosciolta solo l’8 marzo ’44. Infine c’è il caso di Leardo Saralvo che, dopo un anno di reclusione, nel maggio del ’44 era stato indirizzato a Urbania e poi a Sant’Angelo in Lizzola, dalla quale era fuggito per la pessima accoglienza da parte della GNR.
Di seguito riportiamo il prospetto degli arresti messi in atto nei primi giorni di dicembre ‘43 o in seguito, tenendo presente che nel gennaio seguente l’ordine d’arresto viene esteso a tutti gli internati “idonei al lavoro”. Riportiamo inoltre la notizia della fuga, o della tentata fuga, cui spesso seguono il rintraccio da parte delle forze dell’ordine e un nuovo internamento, come si può vedere alle singole schede dei nominati. A questo proposito abbiamo associato fra loro i nomi dei fuggitivi così come compaiono nelle segnalazioni della polizia, ma non è detto che l’allontanamento sia avvenuto a gruppi, come emerge chiaramente dalla vicenda di Lazzaro Werczler.
Comune di internamento
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Apecchio
Ervino Bianchi (Weisz) e Georg Gottesmann: arresto il 3 dicembre ‘43.
Milan Grom: arresto il 5 febbraio ’44.
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Cagli
Coniugi Joseph Israel Goldberg e Ryfka Sara Amgyfel: arresto il 3 dicembre ‘43 e scarcerazione per ragioni di salute; tentata fuga il 30 dicembre e incarcerazione.
Pierrette Guilhem: arresto il 4 febbraio ’44.
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Cantiano
Fratelli Alfonso e Ceril Hinko Weiss: arresto il 3 dicembre ‘43.
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Fano
Martin Lager: fuga ai primi di novembre ’43.
Isidoro Lande: fuga ai primi di dicembre ‘43.
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Fermignano
Famiglie Amsterdam, Amsterdamer e Lewin: arresto tra il 2 e il 5 dicembre ‘43.
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Isola del Piano
Edoardo Schnürmacher: fuga il 4 dicembre ‘43.
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Macerata Feltria
Coniugi Gustav Jellineck/Teresa Drucker: arresto il 3 dicembre ’43.
Cesare Goglio: arresto in data ignota e scarcerazione nel febbraio ’44.
Alfredo Mosseri: arresto il 30 dicembre ’43.
Adele Theus Rayman: arresto in data ignota, incarcerata ai primi di febbraio ’44.
Coniugi Beniamino Gedalia e Stella Russo, assieme ai coniugi Adolf Schuschny e Magdalene Fürcht e a Leo Scharfberg e: fuga insieme il 3 dicembre ’43.
Dimitri Kotlenko: fuga il 30 dicembre ’43.
Eelena Shorling: fuga il 30 dicembre ‘43.
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Mercatino Conca
Rudolf Propst: fuga il 3 dicembre ‘43.
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Pennabilli
Coniugi Karl Schwarz e Margarethe Linser: arresto il 4 dicembre ‘43.
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Pergola
Margherita Segrè e madre Lucia Pardo: arresto il 3 dicembre ’43.
Leo Birnbaum: fuga il 2 dicembre ‘43.
Famiglia Alcalay e Marco Hantwurzel Mayer Zalman: fuga insieme il 2 dicembre ’43.
Aldo Fillinich: fuga nel ’43 e/o ‘44.
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Pesaro
Mercedes Steinhardt: arresto il 4 dicembre ‘43 (ufficialmente internata a Tavoleto, era a Pesaro per cure e lì viene arrestata).
Arthur Neisser: arresto l’8 dicembre ‘43 dopo tentata fuga.
Famiglia Grün: già fuggita a ottobre ’43.
Milan Grom: arresto il 5 febbraio ’44.
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Piandimeleto
Famiglia Hapner e Aron Weiss: fuga insieme il 4 dicembre ‘43.
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Piobbico
Giacomo Schkolnick: arresto il 3 dicembre ‘43.
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Saltara
Ulderico Levi: arresto il 7 dicembre ‘43 a Cartoceto (PS) dopo il proscioglimento.
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Sant’Agata Feltria
S. Schuldenfrei, S. Ehrenworth e Coen Attilio (sfollato): arresto il 4 dicembre ’43.
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Sant’Angelo in Lizzola
Giovanni Bondy: fuga il 10 novembre ’43.
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Sant’Angelo in Vado
Coniugi Karl Pacht e Maria Rosenszweig, assieme a Joseph Lewsztein e a Egon Dewidels: tentata fuga ai primi di dicembre ’43 e arresto per gli ultimi due, mentre i Pacht sono rilasciati perché ammalati e arrestati in seguito.
Famiglia Abinum con Valeria Geduldinger e Zader Enrico (ebreo non internato): fuga insieme il 2 dicembre ’43 e ricercati nei giorni immediatamente seguenti.
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Sassocorvaro
Chaia Barer, Elvira Braum e Ilse Alex: arresto il 3 dicembre ‘43; fuga successiva (Barer in marzo ’44, le altre in maggio ’44 con Meyer Edith, ma queste ultime tre sono riprese).
Bruno Maestro: arresto l’11 marzo ’44.
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Urbania
Joseph Hes, Joseph Timan, Ralph Helmann, Salomone Levi di Michon, coniugi Giuseppe Szantò/Carlotta Weigler e famiglia Ancona: arresto il 3 dicembre ’43.
Rebecca Tocker, arresto il 3 dicembre ’43.
Coniugi Max Nagler e Rosa Paunzer non arrestati il 3 dicembre perché lui ammalato e lei lasciata ad assisterlo; tentata fuga il 23 gennaio ’44 e ancora in momento successivo per sottrarsi all’arresto.
Greta Preisch, Ludwig Stiassni, Paolo Schwarz, Lazzaro Werczler e Bassia Zac: fuga insieme il 4 dicembre ’43.
Alice Brandweiner, Ludovico Gruner, Irma Olschowski, Robert Schnitzler, Mosè Rosenzweig: fuga insieme il 4 dicembre ’43.
Miroslav Adler, Lubomira Hirszhorn e famiglia Fleisig: fuga segnalata il 5 dicembre ’43.
Bernard Epstein e Herman Just: fuga a settembre ’43 (per il primo, non riuscita).
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Urbino
Markus Pordes: arresto il 3 dicembre ‘43 (ufficialmente internato a Sant’Angelo in Vado, era ricoverato a Urbino e lì viene fermato).
Sergio Ravà: arresto il 3 dicembre ‘43 (domiciliato provvisoriamente a Urbino, lì viene catturato).
Gaddo Morpurgo, arresto il 7 dicembre ‘43 a Ostra Vetere (AN), poi incarcerato a Urbino.