Nella pagina corrente vengono citati gli Enti dei quali abbiamo trovato numerosi e tangibili riscontri nelle vicende che sono oggetto della nostra ricostruzione.
Croce Rossa Internazionale. In ottemperanza alla Convenzione di Ginevra sul trattamento dei prigionieri di guerra era autorizzata a visitare e offrire sostegno ai civili appartenenti a paesi ostili relegati nei campi e nelle località di internamento dipendenti dal Ministero dell’Interno. Più difficile era l’accesso alle strutture controllate dall’esercito. Il delegato dell’Ente per l’Italia – in quegli anni Pierre Lambert – poté incontrare anche altre categorie di segregati, fra cui gli ebrei.
Delasem (Delegazione assistenza ebrei migranti). Rappresentò un’ancora di salvezza per migliaia di profughi ebrei i quali, cercando di sfuggire alle persecuzioni naziste, si rifugiavano in Italia da ogni angolo d’Europa per poter emigrare altrove. Grazie al sostegno della Delasem che operò ininterrottamente dal 1939 al ’47 – alla luce del sole fino all’8 settembre ‘43, in clandestinità con la RSI – si calcola che riuscirono a espatriare 5000 ebrei. Attraverso una rete capillare di corrispondenti, l’Ente monitorava la presenza di correligionari in ogni singola struttura di internamento e assicurava sostegno finanziario ai bisognosi. Raffaele Cantoni e Lelio Vittorio Valobra furono tra i dirigenti più attivi della Delasem che, sostenuta da contribuenti americani, distribuì più di un milione di dollari nel corso del conflitto mondiale. La sede centrale era ubicata a Genova che coordinava diverse sezioni territoriali. Fra le altre si ricordano Trieste, Venezia, Nonantola, Roma.
Nomina a “corrispondenti” da varie località italiane, prima o dopo l’arrivo in territorio pesarese come internati (CDEC, Organizzazioni di soccorso ebraico, Delasem. “La Delasem a Genova”):
- Epstein Bernard (Sant’Angelo in Vado, PS)
- Hausner Teodor Herzl (Sassocorvaro, PS)
- Hirzhorn Lubomira (Tuscania, VT)
- Kornberg Estela (Montefalco, PG
- Jekel Salò (Apecchio, PS)
- Levi Giuseppe (Pennabilli, PS)
- Neuman Felix (Piobbico, PS), poi gli succede Venezia Alberto (Piobbico, PS)
- Pacht Karl (Pescina, AQ)
- Piperno Gastone (Macerata Feltria, PS)
- Schuldenfrei Rifka (Cellere di Castro, VT)
Delegazione svizzera e americana. Finché gli USA mantennero la neutralità nel conflitto mondiale, era consentito agli addetti di entrambe le rappresentanze diplomatiche avere contatti con i prigionieri e gli internati degli Stati belligeranti e appoggiare richieste di sostegno o di rimpatrio. Non appena gli USA entrarono in guerra, rimase operativa solo la Delegazione svizzera.
Chiesa Cattolica. La Chiesa Cattolica esitò a pronunciare parole esplicite di condanna nei confronti della persecuzione degli ebrei e si mosse con prudenza lungo i sentieri che le erano propri, quelli della carità cristiana nei confronti degli sventurati. Monsignor Borgoncini Duca, nunzio apostolico presso il Governo italiano, venne delegato dalla Santa Sede a visitare periodicamente i campi di internamento fascisti per recare conforto spirituale e materiale a tutti i reclusi, anche a quelli di religione ebraica, rivolgendo particolare sollecitudine a coloro che si erano convertiti o avevano contratto matrimonio misto. Dispose anche l’invio di ministri di culto stabili presso i campi, per offrire conforto spirituale a chi lo richiedesse, ebrei compresi.
Opera San Venceslao. Fondata nel 1940 da Karol Weirich, giornalista boemo che lavorava a Roma per il quotidiano della Santa Sede, fornì assidua assistenza in particolare ai profughi ebrei cecoslovacchi emigrati nel nostro paese.