Schnürmacher Edoardo
Dalla scheda segnaletica della Questura di Pesaro dell’aprile ’42.
Famigliari compresenti: /Coniugato/a con: celibe
In Italia a: Milano
In Italia da: /
Percorso di internamento: Agnone (CB) dal 25/7/'40 a novembre; Isernia (CB) dal 3/11/'40 ad agosto '41; Monteroduni (CB) dall'11/8/'41 a marzo '42; Urbania (PS) dall'1/4/ al 16/10/'42; Fermignano (PS) per pochi giorni per mancanza di posto; Macerata Feltria (PS) dal 31 ottobre a dicembre '42; Isola del Piano (PS) dal 28 dicembre '42 al 4 dicembre '43 quando si dà alla fuga.
Ultima località o campo rinvenuti: Isola del Piano (PS)
Deportato: no
Ucciso in Italia: no
Dopo la fuga e/o la liberazione a: Roma
Fonti: ASP; A1; A2; UCEI; EMF; ASCU; ASCU2.
Presente fasc. in ASP: sì
Profilo biografico:
Era un impiegato ed era domiciliato a Vienna. Di qui entra in Italia e si stabilisce a Milano.
Dopo un anno di internamento iniziato nel luglio del '40 e vissuto in parte ad Agnone e in parte a Isernia, viene trasferito a Monteroduni, sempre in Provincia di Campobasso. Qui il podestà è convinto che sia l’internato a spacciarsi per quello che non è - in un documento è detto medico - e lo bolla con un giudizio molto negativo. A parte i dubbi sui suoi titoli, non approva che dia lezioni di tedesco e che parli di religione “con donnine del popolo in buona fede".
La segnalazione viene fatta alla questura provinciale “per quelle misure che si ritengono opportune”. Con la stessa trasmissione, che porta la data del 30 ottobre '41, il podestà invia “pel visto di censura” le lettere di due internati reclusi nel carcere di Isernia, Haim Mordechai e Steeger Vittorio.
Edoardo giunge in Provincia di Pesaro nell’aprile del ’42 e viene destinato a Urbania dove resta per sei mesi. In questo lasso di tempo scrive ben 35 lettere i cui estremi sono scrupolosamente annotati nell’apposito registro per gli internati. Sette comunicazioni sono indirizzate alla Delasem di Genova, dieci a suo padre Ignazio a Vienna, altre a stranieri residenti a Milano e una, che porta la data del 1° giugno ’42, a un compagno internato a Cantalupo del Sannio (CB), Mittler Rodolfo.
Due istanze presentate nel luglio e nel settembre '42, quella di una licenza a Milano e la seconda di ottenere un aumento del sussidio, non vengono accolte. In ottobre invece è appoggiato dal podestà nella sua richiesta di essere trasferito a causa di una lite scoppiata con Bernard Epstein, il correligionario con il quale vive.
Nel dicembre '42, da Macerata Feltria, si fa appoggiare dalla Delasem di Genova nella sua richiesta di ricovero in un ospedale specializzato. I suoi gravi problemi di salute sono attestati dai medici condotti di Sassocorvaro (dott. Fazzini) e Isola del Piano (dott. Rossini).
In quest'ultima sede si ferma per un anno esatto ma con ripetuti periodi di ricovero in ospedale.
L’internata Edith Meyer gli scrive indirizzando una lettera in lingua tedesca - che porta la data del 27 ottobre ’43 - presso l’ospedale di Urbino. Edoardo vi era stato ricoverato dopo un periodo presso una struttura analoga di Ancona e prima di passare in una terza, quella di Ascoli Piceno. Nel testo della lettera si colgono riferimenti a conoscenze comuni, fra le quali la giovane viennese Alex Ilse, internata come Edith a Sassocorvaro, dove evidentemente gli internati si erano conosciuti. L'ospedale "Lanciarini" di Sassocorvaro serviva infatti anche il territorio circostante.
Le autorità decidono di non consegnargli la posta, oppure quando la lettera è disponibile in traduzione italiana è troppo tardi. In questura infatti una mano si premura di annotare sulla busta: "Non è più internato". Sappiamo che Edoardo Schnürmacher si era dato alla fuga il 4 dicembre ’43 per sfuggire all’arresto. Si dirigerà alla volta di Roma.