Scheda

Sacerdote Gustavo Simone



Famigliari compresenti: moglie convivente
Coniugato/a con: Leipziger Amalia
In Italia a: Milano
Percorso di internamento: C.di c. di Urbisaglia (MC) dai primi di luglio '40 fino al giorno 16; Sant'Angelo in Vado (PS) dal 17 luglio al 23 novembre '40, data della revoca.
Ultima località o campo rinvenuti: Sant'Angelo in Vado (PS)
Deportato: no
Ucciso in Italia: no
Dopo la fuga e/o la liberazione a: /
Fonti:

ASP; ASMAC, L.Pre; ASCSAINV; Car; Urb; NC; Gobetti, Rav.


Presente fasc. in ASP:
Profilo biografico:

Nato a Moncalvo Monferrato in provincia di Asti, viveva a Milano. Dalla schedatura ad opera del Prefetto di quest’ultima provincia veniamo a sapere che era stato redattore dell'"Avanti" col nome di Genossa, oltre che candidato al Parlamento italiano nelle liste del Partito socialista massimalista e in rapporto con influenti esponenti del socialismo europeo, fra cui la russa Angelica Balabanov e l'austriaco Federico Adler. Il prefetto sottolinea fatti politici rilevanti a partire da gennaio 1931 fino alla data d'internamento.

Nel settembre 1921 Benito Mussolini, in qualità di Direttore del Popolo d'Italia, lo aveva annoverato tra gli ebrei "sionisti" italiani, chiamandolo Genosse. Il futuro duce aggiungeva che avrebbe voluto darsi "il piacere di facilitarne l'esodo" dall'Italia.

Nel giugno del '40 Sacerdote è segnalato dal Prefetto della sua città quale "Ebreo socialista, già corrispondente di giornali sovversivi, italiani e stranieri", dunque, contrario al Regime. E allora scatta l’internamento. Quando viene ristretto nel campo di concentramento di Urbisaglia (MC), tradotto a cura della questura di Milano, ha 73 anni.

Nei diari di Nino Contini, avvocato ferrarese internato contemporaneamente a lui, si legge: "Sacerdoti prega dopo 51 anni. Sacerdoti - genosses - a S. Angelo in Vado." Come si vede, Contini scrive “Sacerdoti”, ma l'appellativo lo qualifica per la persona di cui alla presente scheda biografica.

L'anziano giornalista resta a Urbisaglia per pochi giorni, poi per ordine ministeriale è trasferito d'autorità a Sant'Angelo in Vado (PS). Qui la moglie Amalia è con lui convivente. Nel caso abbia diritto al sussidio gli spettano lire 6,50 al dì. La coppia rimane nel comune per quattro mesi.

Oltre all'attività di pubblicista, Sacerdote era autore di opere storiche - fra cui una vita di Giuseppe Garibaldi pubblicata da Rizzoli nel '35 - e di un dizionario Tedesco/Italiano pubblicato nel 1910 e riedito sia dall’autore che da altri curatori dopo la sua morte.

Materiali che lo riguardano sono conservati presso il Centro Piero Gobetti di Torino. Si sottolinea che ha completato gli studi universitari a Berlino, dove si è avvicinato al movimento socialista e dove è vissuto per diverso tempo. Ha svolto per molti anni l'attività di corrispondente per l'«Avanti!» e di traduttore di opere del marxismo. Durante la prima guerra mondiale si trasferisce in Svizzera. Qui collabora con gruppi pacifisti e antimilitaristi vicini al cosiddetto Movimento di Zimmerwald. Tornato in Germania dopo la guerra (la prima), fa conoscere all’Italia le vicende legate alla nascita della repubblica di Weimar e ai partiti rivoluzionari. Politicamente vicino alle posizioni del Partito socialdemocratico indipendente tedesco (la Uspd) e alla corrente massimalistica del Psi, ha forti simpatie per la rivoluzione russa e altrettante riserve per il bolscevismo.  Rientrato in Italia, durante il periodo fascista continua a svolgere l'attività di pubblicista e di traduttore. Dopo il varo delle leggi razziali subisce restrizioni della libertà in quanto ebreo. Al termine della seconda guerra mondiale è nominato presidente onorario dell’Associazione amici dell'Avanti!

Riferimenti a Sacerdote compaiono anche nel sito dedicato ai rabbini italiani, dove però si sottolinea la mancanza di notizie riguardo alla sua vita. Queste le brevi note riservategli:  

 

Rav Gustavo Sacerdote, di Abram Giuseppe, nasce a Moncalvo il 10.07.1867. Studiò al Collegio Foa di Vercelli e poi al Seminario Rabbinico di Berlino. Consegue il Diploma di “Chaver” nel 1890 al Collegio Rabbinico Italiano di Roma conferito dal Rabbino M. Ehrenreich. È allievo di M. Steinschneider. Bibliografo.

 

Si chiude dicendo che Sacerdote muore a Roma il 5 luglio 1948, data coincidente con quella indicata dal Centro Gobetti.