Nagelberg Fritz
Dalla scheda segnaletica della Questura di Pesaro del settembre ’41 (è conservato solo lo scatto di profilo con il numero identificativo sovraimpresso).
Famigliari compresenti: moglie
Coniugato/a con: Licht Elena
In Italia a: Milano
In Italia da: Vienna
Percorso di internamento: C di c. di Ferramonti di Tarsia (CS) da febbraio al 12 settembre '41; Mercatino Conca (PS) dal 19 settembre al 27 ottobre '41; Macerata Feltria (PS) da ottobre '41 a ottobre '42; Pesaro dal 20 ottobre '42 (per cause di salute); (Apz e A1: Piandimeleto estate '43); Mombaroccio (PS) presente a novembre '43; Saltara (PS) da gennaio '44 a settembre '44.
Ultima località o campo rinvenuti: Saltara (PS)
Deportato: no
Ucciso in Italia: no
Dopo la fuga e/o la liberazione a: Perugia, poi Roma Cinecittà, poi Usa.
Fonti:
ASP; A1; A2; EMF; ASCMC; ASCMF.
Presente fasc. in ASP: sì
Profilo biografico:
Entra in Italia il 18 agosto del '38, diversi mesi prima della moglie Licht Elena, e va a vivere a Milano. C’è traccia di un passaggio a Pisa nel luglio ’40, forse perché era viaggiatore di commercio; produceva e vendeva impermeabili come rappresentante della ditta Giva.
Internato nel febbraio del ’41 nel campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia (CS), vi resta fino al 12 settembre di quell’anno quando viene trasferito in Provincia di Pesaro con la moglie che nel frattempo l’ha raggiunto. Da quel momento si muoveranno sempre all'interno della provincia. I due coniugi godono del sussidio, come sottolinea il questore nel passaggio dal comune di Mercatino Conca a quello di Macerata Feltria. Alcuni cambiamenti di sede avvengono per problemi di salute presentati da lei, compreso quello che li porta a Pesaro. Qui nella presa in carico dell’internato il 20 ottobre ’42 la questura lo definisce ebreo tedesco.
Non abbiamo trovato riscontri del passaggio a Piandimeleto registrato in alcune fonti, ma sappiamo che tra l’estate e l’autunno ’43 si verificano forti bombardamenti sul capoluogo che comportano il trasferimento dei Nagelberg. Sicuramente nel novembre ’43, allontanati da Pesaro a causa dei bombardamenti, vengono internati a Mombaroccio.
A dicembre, quando scatta l'ordine di cattura, non vengono arrestati in quanto giudicati non idonei al campo di concentramento per ragioni di salute. L’ultima località di internamento è Saltara dove vivono da gennaio '44 al 29 settembre '44 quando sono liberati dagli alleati. Su un camion dei soldati stessi raggiungono Perugia e di qui, a cura del locale Comitato jugoslavo di assistenza, si recano nel campo di raccolta di Roma Cinecittà.
Nel 1957 la coppia è a New York.