Guetta Carlo
Fototessera del 26/09/1940.
Famigliari compresenti: /Coniugato/a con: Corsi Elettra
In Italia a: Livorno
Percorso di internamento: C. di c. di Gioia del Colle (BA) dal 15/8 all'8/9/'40; Macerata Feltria (PS) da 16/9/'40 al 2/1/'41; Cecina (LI) dal 17/1/'41 a marzo dello stesso anno.
Ultima località o campo rinvenuti: Cecina (LI)
Deportato: no
Ucciso in Italia: no
Dopo la fuga e/o la liberazione a: /
Fonti: ASP; Car; Ter; Com.ELI; ASCMF.
Presente fasc. in ASP: sì
Profilo biografico:
Era rappresentante di commercio e viveva a Livorno. "Ebreo, denigra il regime", così lo bolla il prefetto della sua città il 16 giugno '40. Aggiunge che Guetta auspica la vittoria franco-inglese e per di più è genero di un anarchico fuoriuscito.
Ad agosto viene destinato al campo di concentramento di Gioia del Colle (BA) dove si ammala seriamente ed è ricoverato in ospedale.
Trasferito ben presto in Provincia di Pesaro per ragioni di salute, gli vengono concessi sei giorni per frazionare il viaggio. Dalla sede della questura marchigiana raggiunge Macerata Feltra contemporaneamente a Ludovico Castelbolognese. Evidentemente sono attesi perché fin dal giorno precedente il Commissario prefettizio ha ordinato all'ufficio postale che la corrispondenza e i pacchi "di qualsiasi genere sia in arrivo che in partenza" destinati ai due internati siano revisionati e controllati da lui stesso come prescritto dai superiori.
Carlo Guetta non gode del sussidio, essendo ritenuto autosufficiente sul piano finanziario, eppure nel periodo dell’allontanamento forzato da Livorno la moglie è costretta a ricoverare i figli all'orfanotrofio israelitico della città. A Macerata Feltria lei è autorizzata a convivere con il marito, nel contempo non cessa di attivarsi, assieme alla suocera, per ottenerne la liberazione.
Trasferito a Cecina, nel livornese, Carlo nel marzo del '41 è prosciolto dalla pena. Poi non abbiamo più notizie.