Bueno Mario
Dalla scheda segnaletica della Questura di Pesaro del settembre '42.
Famigliari compresenti: /Coniugato/a con: Attal Dina
In Italia a: Livorno
Percorso di internamento: Serino (AV) in agosto '40; revoca e ritorno a Livorno. Carcere a Livorno nell'agosto '42 e internamento a Macerata Feltria (PS) dal 15/9/'42 fino al 7/5/'43, data della seconda revoca per "atto di clemenza del Duce".
Ultima località o campo rinvenuti: Macerata Feltria (PS)
Deportato: sì
Ucciso in Italia: no
Dopo la fuga e/o la liberazione a: (sopravvissuto)
Fonti: ASP; EMF; ASCMF; ASC.Pesaro; Car; ASCLI; LDM.
Presente fasc. in ASP: sì
Profilo biografico:
Era commerciante in “preziosi e cucirini" al pari della madre e del fratello. Viene allontanato dalla sua città come accade ad altri ambulanti suoi concittadini e correligionari. A tale proposito si veda la scheda del fratello Sirio Renzo Bueno.
Nel giugno del '40 il Prefetto di Livorno lo segnala quale "Ebreo, pericoloso nelle contingenze belliche" e lo destina all'internamento. A differenza dei due congiunti, inizialmente viene dirottato al Sud, in Provincia di Avellino. Non sappiamo per quanto tempo resti a Serino. Senz'altro ottiene il proscioglimento e viene rimandato a Livorno, ma non per molto tempo.
Nel '42 sulla base di denuncia anonima - nella quale fra l'altro si sottolinea la relazione di suo figlio con una giovane "ariana" - viene incarcerato e di nuovo inviato in internamento, questa volta a Macerata Feltria (PS). Vi resta per oltre sette mesi. Alcuni testimoni locali ricordano che aveva con sé due dei suoi figli, una ragazzina dodicenne e un maschio più piccolo.
Nel maggio '43 ottiene di nuovo la revoca. Per il seguito ci basiamo su un documento del luglio ’45 del questore di Pesaro. Egli presenta il caso al "Commissario governativo degli alloggi" della città in quanto l'ex internato si è presentato alla polizia per avere un aiuto. Vorrebbe prendere temporaneamente dimora a Pesaro per ragioni di cura e chiede "che gli venga facilitata la ricerca di un piccolo alloggio... non potendo menare vita di albergo". Il questore scrive: "Il medesimo ha dichiarato di provenire dalla Germania ove fu deportato con tutta la famiglia nello stesso anno 1943. Egli riuscì a fuggire con due figli ed una cognata, essendo rimasto separato dalla moglie e dal resto della sua numerosa famiglia della quale non ha più avuto alcuna notizia."
Il riferimento alla sua deportazione non compare nel Libro della memoria e neppure nell'opera Ebrei in Toscana, citata nelle fonti pubblicate. Dal primo dei due volumi sappiamo che sua moglie Dina Attal - nata a Livorno l'1/10/1899 - e il loro figlio Dino - nato a Livorno il 12/7/1922 - furono arrestati a Marlia di Lucca l’8 dicembre ’43 da italiani. Dopo la detenzione furono deportati da Milano ad Auschwitz il 30 gennaio '44 e non fecero più ritorno. Stessa sorte per i fratelli di Mario, Sirio Renzo e Silla.
Presso l'archivio storico di Pesaro risulta che Bueno Mario è stato domiciliato a Pesaro proveniente da Livorno dal 23/10/1945 al 24/07/1946. Con lui c'erano i suoi figli entrambi nati a Livorno: Edi, nata il 16/10/1930 e Livio, nato il 10/11/1934. In seguito la famiglia è tornata nella città d'origine.
Per altri dati si veda la scheda di Funaro Ida.